E’ sempre un bel viaggio quello da Catania a Caltagirone, fai buoni pensieri e osservi lo splendido panorama mentre guidi. Direzione Ristorante Coria, per rivedere Francesco e Domenico che hanno aperto le porte della già molto ampia carta carta dei Vini a tante etichette in valigia… Oggi incontrerò anche Federica, attenta e curiosa sommelier di casa Coria.
Sono le 11.30 e comincio a raccontare la mia idea di Vino cercando di coinvolgerla ma senza troppa fatica… bastano pochi sorsi di buon vino per accendere tutti i suoi sensi, tante idee e racconti da trasmettere ai futuri ospiti. Si fanno le 12.30 e da maestri dell’ospitalità siciliana Francesco e Domenico preparano un pranzo ad hoc per evitare l’imminente sbornia di due persone che degustano a stomaco vuoto.
Si comincia con una serie di leccornie dette in gergo culinario Entree di benvenuto:
Calzone ripieno al senapone;
Sandwich di cernia;
Polpettina di ceci e quinoa;
Chips di peperoni grigliati su letto di patate e riduzione al nero d’avola;
Olive san benedettine ripiene al pistacchio di Bronte;
Pesce d’uovo su crema di ceci;
Cotoletta di spatola su gazpacho di verdurine e cipolla in agrodolce
Sembrerebbero moltissimi ma credetemi avrei proseguito senza paura alcuna, abbiamo ripreso con:
Spaghetti con cicale di mare, salsa al prezzemolo e limone candito
Ho terminato con un secondo piatto a dir poco da urlo:
Capocollo di maialino dei Nebrodi cucinato a bassa temperatura con tobinambur in chips e purea, bacche di ginepro e vino cotto.
Hanno avuto anche il coraggio di offrirmi il dolce ma aimè tornato alla lucidità ho ricordato che avrei dovuto affrontare il viaggio di ritorno.
Era tanto che non pranzavo da Coria ma posso giurare che mi è sembrato di mangiare a “casa”, poco sfarzo nei piatti ma tantissima sostanza, equilibrio nei sapori, diversità tra gli stessi, metodo ed indiscussa tradizione, bravi bravi bravi!!!
Tornerò presto e consiglio a tutti colore che leggeranno questo mio breve racconto di andare a trovarli.